In romagnolo: arghebi, arghebel
Il maschio è inconfondibile, è di colore giallo brillante con ali e coda nera. È difficile da identificarsi in mezzo al fogliame e normalmente tende a nascondersi in cima agli alberi. Vive nei parchi fittamente alberati, nei boschi, raramente all’aperto. Il nido viene appeso ad una biforcazione di un ramo, ad una certa altezza e spesso vicino all’acqua.
Nel manoscritto di Giacomo Tassinari (1896): Giungono da noi i rigoggoli verso la fine d’aprile. Alcuni fermansi a nidificare da noi e ripartono fra l’agosto e il settembre. I nidiacei, benché allevati con molta cura, difficilmente vivono in gabbia poco oltre il tempo in cui gli altri emigrano, e vengo assicurato che anche quelli presi adulti non vivono in ischiavitù oltre quel tempo. Nutronsi d’ordinario d’insetti, ma a suo tempo di frutti, prediligendo le ciliegie ed i fichi. Allora ingrassano moltissimo e la loro carne riesce di gusto squisito.
Caccia. Sono uccelli molto sospettosi e non si riesce a cacciarli che facendo loro la posta presso i ciliegi ed i fichi che sogliono frequentare.