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d+

www.d-plus.it

 

design + art direction
Wladimiro Bendandi

 

sviluppo + analisi 
Andrea Leoni

(www.amkdeveloper.net)

Conchiglie Marine viventi e Conchiglie d’acqua dolce e terrestri

Murex tenui spina, oggi Murex triremis

Il genere Murex presenta una curiosa etimologia: gli antichi romani chiamavano infatti murex il Bolinus brandaris, la conchiglia della porpora, esponente anche attuale del genere. Questo appellativo derivava forse del termine mus, cioè topo. L’avvolgimento delle spire corrispondeva al corpo del topo, mentre il lungo sifone poteva assomigliare ad una codina. Per la sua importanza legata all’estrazione della porpora, i murici sono stati oggetto di grande commercio e scambio sin dall’antichità (per Fenici, Greci e Romani). I Murici possiedono infatti una ghiandola che secerne l’alizarina, sostanza giallastra dalla quale si estrae la porpora tramite riscaldamento-cottura. L’alizarina serve all’animale ad intrappolare le particelle estranee entrate nella cavità delle branchie. Spesso i Murici possiedono conchiglie con sculture molto elaborate, spine, noduli che talora conferiscono loro l’aspetto di un rametto contorto. Il canale sifonale, molto lungo soprattutto nelle specie che vivono su sabbia e fango, e le spine (che servono per scoraggiare eventuali predatori), non agevolano il movimento di questi gasteropodi, che per non rimanere impiantati nel fondale molle, sono costretti a tenere molto alta la conchiglia con grandissimo dispendio energetico.