In romagnolo: curluè
La specie non si riproduce più in Romagna, le ultime nidificazioni accertate risalgono agli anni quaranta del Novecento. Ha bisogno di ambienti pianeggianti, aridi, con vegetazione erbacea rada e zone pietrose, anche greti fluviali e prati-pascoli.
Nel manoscritto di Giacomo Tassinari (1896): Gli occhioni giungono di primavera e ripartono alla fine d’autunno. Sembra però che nelle annate di mite inverno alcuni restino a svernare. Abitano nei greti dei fiumi prima del loro inalveamento: di giorno stanno nelle vetriciaie rimpiattati, e solo a tarda sera escono in cerca del cibo, e fischiano continuamente chiamandosi a vicenda.